2017_02_03_Agri-villaggio_Caselle |
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Caselle: un paesaggio da tutelare
Con il deposito presso l’Amministrazione Comunale del nuovo intervento urbanistico in località le Caselle - denominato “Agrivillaggio” - si è riaperto a Fornovo il dibattito sulla qualità dell’abitare ed in particolare sulla qualità dello sviluppo.
urbanistica della Regione Emilia Romagna, la quale dovrebbe affrontare un’evidente situazione di allarme ambientale che coinvolge il territorio regionale. che sembra rinviare ad un futuro prossimo decisioni invece urgenti per fare fronte alle emergenze presenti quali il generale dissesto territoriale che interessa più del 70% del territorio regionale, il costante consumo di suolo agricolo che vede ogni anno strappare alle produzioni tipiche della food valley ingenti estensioni di territorio, il più alto grado di inquinamento dell’aria presente in tutta la pianura padana, il più alto a livello Europeo. delicati assetti idrogeologici delle nostre aree, delimitate fra la collina ed il fiume Taro e dei valori riscontrabili di inquinamento ambientale, ma anche per scelte operate in passato che hanno contribuito a determinare nuove emergenze ambientali tra le quali la discarica di Monte Ardone, l’area ex Eni e la Laterlite. dei reali bisogni economico-sociali e della domanda presente sul fronte abitativo e di qualità della vita. in particolare, crisi che sicuramente è una delle principali concause della pesante situazione economica del paese, con le forti e negative ripercussioni sulle aziende di costruzione del settore, sul sistema bancario, con l’esplosione di una bolla edilizia che ha lasciato un patrimonio edilizio costruito invenduto , spesso lasciato nel degrado e privo dei servizi essenziali, trascinando in difficoltà migliaia e migliaia di famiglie, dopo avere devastato il territorio e sottratto preziose aree all’uso agricolo e produttivo. a scelte urbanistiche risalenti alla fine degli anni ‘90, già a quel tempo discutibili per la caratteristica dei luoghi, mai realizzate ed oggi non più riproponibili, che prevedevano su quelle aree, una nuova espansione di Fornovo e del suo centro urbano. la realizzazione della viabilità, venne approvato in una diversa fase storica del paese, in una fase economica sicuramente più favorevole, e in presenza di una pressante domanda di immobili residenziali che costrinse parecchi nuclei familiari a cercare alloggi nei comuni limitrofi. aggiornamenti alle normative urbanistiche ed allo stesso P.O.C., cercando di rispondere in questo modo ai cambiamenti intervenuti e al nuovo fabbisogno abitativo esistente, sia attraverso specifiche varianti all’interno del perimetro urbano, che con interventi diffusi su tutto il territorio comunale, senza però rivedere e aggiornare profondamente quelle ipotesi di sviluppo. oltre 60 nuovi appartamenti a Fornovo nell’area ex Aeronautica in via Di Vittorio, una zona di espansione in località Filagni di Riccò con un solo intervento realizzato, altre aree di espansione a Neviano ed in località Salita, sono state inoltre approvate normative che consentono interventi di recupero alla residenza di numerosi edifici presenti in zona agricola e non più adibiti all’uso agricolo. si scontra con quelle che ormai sono considerate priorità condivise da una vasta platea politico-istituzionale e che, pure con i limiti che abbiamo rilevato, sono confermate dalle linee guida della nuova legge urbanistica Regionale: consumo zero di suolo e riqualificazione e recupero del patrimonio edilizio esistente. con interi comparti edilizi del centro storico da anni interessati da progetti di riqualificazione e piani particolareggiati mai attuati e quindi fortemente degradati sia sotto l’aspetto strutturale che sanitario, come possono testimoniare le proprietà ex Stefanè (oggi Caritas) e alcuni immobili situati in via Lisoni, situazione più in generale presente in tutto il centro storico, che , salvo alcuni interventi limitati a singoli immobili e realizzati negli anni recenti, versa in uno stato di abbandono, favorendo così la chiusura di diverse attività commerciali. via Roma, sono caratterizzate da un forte degrado e necessitano di consistenti interventi di ristrutturazione, e più in generale, sul versante del risparmio energetico. di un intero comparto edilizio, risale alla fine degli anni 80, ed ha interessato gli edifici del centro storico di via Greto Taro e Piazza del Mercato, zona che oggi svolge un ruolo economico e sociale importante per il paese. comparti dell’economia del nostro Comune. per produzione di latte per il parmigiano-reggiano, un caseificio sociale, realtà produttive queste, collocate nelle zone agricole più pregiate del territorio, le Caselle e i Provinciali, la valle dello Sporzana, Neviano e Cafragna. La salvaguardia delle aree ad uso agricolo ed il potenziamento delle attività produttive esistenti, per un territorio come il nostro, caratterizzato da una delicata conformazione idrogeologica, risulta determinante e di estrema importanza non solo sotto l’aspetto economico-produttivo, ma per la tutela e la prevenzione da possibili danni al territorio. caratteristiche di pregio uniche e che debbano essere ricompresi tra i più importanti beni paesaggistici da tutelare nella nostra zona. soggetti, con esito negativo, in altre realtà agricole della Provincia, più vicine a Parma e quindi più appetibili in quanto di facile accesso a servizi primari. fortemente alternativo alle priorità che abbiamo delineato, in quanto presuppone una significativa occupazione di aree di pregio ad uso agricolo , proprio in prossimità della più grande azienda di allevamento del comune, non risponde alla domanda pressante di residenza sociale, rischia di distrarre risorse pubbliche e private verso interventi di recupero, riqualificazione, delle zone degradate del centro urbano. Legambiente Fornovo, nel valutare negativamente sotto l’aspetto urbanistico-ambientale il progetto presentato, chiede ai diversi livelli Istituzionali chiamati a decidere sull’ipotesi presentata di Agri-villaggio e quindi di “occupazione” della più significativa e pregiata area agricola del nostro territorio, di essere coerenti con le dichiarazioni e decisioni assunte nelle diverse sedi istituzionali, a cominciare dalla proposta di nuova legge urbanistica della Regione Emilia Romagna, sulla quale riteniamo necessario aprire un esteso e serrato confronto con tutta la società civile. le principali associazioni del territorio e la cittadinanza, sia in grado di affermare nuovi e condivisi obiettivi di sviluppo socio-economico del territorio, sui quali convogliare le risorse pubbliche e private disponibili, in forte sintonia con le indicazioni più avanzate contenute nella nuova legge urbanistica Regionale: Stop al consumo del suolo , tutela del paesaggio, recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, piano per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati.
Fornovo Taro, 3 febbraio 2017
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